Salve, prima di tutto vorrei dire che tengo ad approfondire questo tema perché mi pare molto controverso, non solo perché odio la statistica.
Parto poi precisando che mi riferisco ai dati raccolti senza la consapevolezza dell'utente, i metodi di trattamento dei quali sono nascosti nei lunghissimi contratti di utilizzo.
Questi dati vengono utilizzati "nel rispetto della privacy" perché mescolati a milioni di altri, e quindi "depersonalizzati" dalla nube di altri risultati. Questo trasforma la questione iniziale in: è corretto affermare che i dati perdono la propria impronta personale se raggruppati in una grande massa?
Rispondendo di sì a questa domanda non apriremmo le porte ad idee più estremiste, ma che viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda, come la perdita dell'identità personale in favore della completa identificazione nel gruppo?
Spero di essermi espresso chiaramente e saluto,
Paolo Decastello